Quando cucino penso a mio nonno, da sempre custode delle tradizioni e amante del nostro territorio.
A Serra (S.Quirico) non è Pasqua senza il “CALCIONE” , Re incontrastato delle tipicità gastronomiche locali: un prodotto di nicchia a forma di vulcano, tra il dolce e il salato, con note piccanti e agrumate, caratteristiche del ripieno e sentori dolciastri della frolla esterna.
Ricordo:
Nonno Adriano si faceva mettere da parte una forma di pecorino dal Fornaio del Paese (Alfredo de Mattiacci)e lo accudiva come fosse un bimbo nella casa di campagna fino a stagionatura ultimata. Successivamente lo grattugiava e amalgamava insieme allo zucchero, alle uova e al limone grattugiato all’interno di una grande “bagnarola” bianca. Nonna, invece, era addetta alla frolla. Poi c’era il rito dello spennellamento con l’uovo, il taglio al vertice e…l’apertura dei 4 lembi con lo stecchino.
Ancora ricordo il profumo che rimaneva in cucina per l’intera giornata e gli occhi fieri di mio nonno ad ogni teglia sfornata.
L’Azienda:
Ho pensato di abbinare questa chicca al “#VignetodelBalluccio”, #VerdicchiodeiCastellidiJesi DOC Superiore dell’Azienda Tenuta dell’Ugolino: azienda vitivinicola situata a Castelplanio, nel cuore della Vallesina, nata negli anni ’80 da Zio Costatino, al quale mio nonno era fortemente legato. Oggi Andrea e Matteo, figlio e nipote, gestiscono circa 8 ha vitati, con grande passione e cura quasi maniacale.
🍇Il vino:
Il “#VignetodelBalluccio” è un vino bianco da uve 100% Verdicchio: raccolta manuale in cassette, vinificazione in bianco e affinamento (vasca acciaio e bottiglia) di almeno 12 mesi.
🥂Al Calice presenta il caratteristico colore giallo paglierino con riflessi verdolini, al naso profumi intesi e fini: fanno da padrone i fiori bianchi, di biancospino evocando ricordi di passeggiate primaverili per i sentieri del Monte Murano. La pietra focaia fa capolino insieme ai sentori fruttati di pesca gialla fresca e di agrumi. Al palato spiccano sensazioni di calore e freschezza vestita, in grado di reggere il confronto con il grasso e la pastosità del ripieno. La persistenza si armonizza con la piccantezza del ripieno.
Un abbinamento ardito il mio, ma sicuramente territoriale e di ❤️.
Amore, ricordi e sorrisi fanno bene in questo periodo di quarantena.
Nella foto i calcioni sono di Lucilla Mattiacci, i miei arriveranno tra qualche giorno: vorrei ringraziarla per avermi venduto la famosa forma di formaggio, rendendo possibile il tramandare della nostra tradizione ed il ricordo di mio nonno ❤️.